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Articolo inutile del mese: il popo seat per ibébé

Esito.

Esito perché, come si può intuire dal titolo di questo articolo, non parleremo qui del delicato profumo dei piccoli fiori di prato selvatico nelle prime mattine di primavera. C’è quindi un grande rischio di cadere in una digressione intestinale post-digestiva, comunemente chiamata “humour pee poo” (ecco, l’ho detto).

Beh, siamo ragionevoli, écoconso è un’associazione seria e di buon gusto e il mio (adorato) chef legge questa sezione, non vorrei sbagliare.

Fatta questa piccola precisazione preliminare, parliamo dell’argomento che ci riguarda questo mese, ovvero l’ipopo. Beh, non proprio, il suo nome in realtà è “ipotty”. E cosa fa l’ipotty? Permette al bambino di fare la sua piccola (o grande commissione, non siamo settari), il posteriore ben incuneato nella sua sedia popo, pur avendo davanti a sé, essenziale dell’essenziale, il suo touch pad preferito (o quello dei suoi genitori, se detti genitori non hanno paura di impronte digitali premature, che, vista la posizione del supporto tablet della sedia popo, è ancora un po ‘rischiosa).

Sì, abbiamo appena inventato il vaso da notte del bambino con un supporto per attaccare un touch pad. Il biniou è stato persino presentato ufficialmente all’ultimo CES (Consumer Electronics Show) di Las Vegas, insieme agli ultimi schermi OLED.

È straordinario.

Ovviamente, far uscire i bambini dai pannolini per il trono non è sempre facile. Questo a volte implica anche l’uso di trucchi che un Sioux non negherebbe.

Ma dannazione, dobbiamo usare uno schermo per quello? È vero che uno schermo, qualunque esso sia, ha un incredibile potere ipnotico, persino terrificante. Conosciamo persino genitori molto preoccupati per non abituare il loro bambino alla TV, che, nonostante tutto, mettono i loro figli davanti a un DVD nella speranza a volte vana di ottenere, con questa manovra concessa alla società consumistica imperialista, pochi minuti di tregua per poter preparare le lenti per il giorno successivo.

Chiunque può rompere.

Ma un tablet per tenerci occupati mentre impariamo ad espellere la “cosa”? Non avremmo più mezzi di comunicazione o educazione che non passassero attraverso uno schermo? Lo schermo onnipotente, un oggetto diventato un cult ed essenziale per ogni autorealizzazione, sia tramite tablet, smartphone, TV o computer e il suo indispensabile account Facebook. Connettimi, per favore connettimi e questo fin dalla giovane età, per favore non lasciarmi solo, con esseri umani che non conosco nemmeno, i miei genitori in questo caso, per favore, connettimi, divertimi, metti uno schermo di fronte a me, in modo che io possa fare altre cose contemporaneamente alle mie piccole esigenze personali e soprattutto, soprattutto, non pensare a quello che sto facendo per fare! Per favore, per favore … Ah, ecco cosa succederebbe se no?

Ma sto divagando.

Più prosaicamente, abbiamo pensato a tutte queste grandi idee che verranno stroncate per sempre sul nascere a causa dell’ipotty, il momento popo è spesso un momento di intensa riflessione non inquinato da tutte queste sollecitazioni che ci circondano? (detto questo, questa osservazione vale anche per la rivista di gossip che ti stanchi di trascinare vicino al cesso …)

E non vi parlo di tutte le compresse che dovranno essere scaricate più velocemente del previsto, irrimediabilmente sporche, irrecuperabili anche con Dettol, a seguito di uno sfortunato incidente di espulsione dell’apparato digerente. La quantità di rifiuti che ci farà ancora questo lavoro!
Stiamo vivendo tempi molto difficili. Per adulti e bambini.

E come ha sottolineato il celebre filosofo, con un pizzico di amarezza nella voce: “È difficile essere bambini”.

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