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Confronto del prodotto: smartphone

Da preferire: uno smartphone con un valore SAR basso e prodotto in condizioni accettabili

Preferiamo un dispositivo che emetta poche onde. Il valore SAR (o SAR, ovvero il livello di onde emesse all’utente quando il telefono funziona a piena potenza) deve essere menzionato nei negozi in Belgio dal 2014. Un buon SAR è inferiore a 0,5 W / kg ma l’ideale è quello non supera 0,3 W / kg.

I modelli “più equi” stanno cominciando ad arrivare sul mercato, come il Fairphone. In particolare, garantisce che i minerali utilizzati provengano da regioni prive di conflitti e che i diritti dei lavoratori siano rispettati. Sebbene questa iniziativa possa ancora essere migliorata, è un passo nella giusta direzione.

Sul lato dell’etichetta, tra quelli per i dispositivi elettronici, solo il TCO etichetta alcuni smartphone. I criteri sono ambientali, sanitari ma anche sociali.

Seconda scelta: uno smartphone conservato a lungo

Dati gli impatti associati alla produzione di uno smartphone, l’ideale è mantenerlo il più a lungo possibile. Niente come investire in un modello le cui prestazioni e batteria offrono buoni vantaggi (autonomia di più di un giorno per esempio). Preferiamo anche un dispositivo rimovibile per poterlo riparare. Altrimenti, al primo articolo fuori servizio (schermo rotto, batteria a fine vita), l’intero telefono può essere riciclato. Infine, seguiamo questi 3 consigli per mantenerlo in buone condizioni a lungo.

Da evitare: lo smartphone “usa e getta”

Gli smartphone stanno passando di moda con cose nuove. Fotocamera ancora più definita, 3G, 4G, schermo più grande, dimensioni più sottili … Ma ci vogliono decine di chili di materie prime per produrre un singolo dispositivo. Alcune risorse come il coltan sono fonte di conflitto nelle regioni in cui vengono sfruttate, per non parlare delle condizioni di lavoro di una produzione quasi interamente delocalizzata in Asia. Evitiamo quindi di cambiare telefono e camicie.

Leggi anche: Smartphone segnalati da uno studio di Greenpeace

 

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