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Ci sono anche i diavoli nella salsiccia di prosciutto

Siamo infatti assaliti da tutte le parti da comunicazioni nero-giallo-rosse, una rara esplosione di orgoglio per una popolazione non abituata, per natura e per esperienza, a sventolare bandiere belghe. Ma perché no, non capita tutti i giorni che il Belgio brilli a livello mondiale, anche se in campo sportivo gli esempi non sono così rari: da Justine a Kim passando per la famiglia Borlée, abbiamo ancora delle glorie nazionali.

Ciò che è più fastidioso è tutto il merchandising che ne deriva. Per il momento ci viene venduto tutto con i colori nazionali. Si va dalle classiche miniature in nome del panino alla griglia alle coperture degli specchietti (da non mettere sul lato dello specchio, eh, sii ragionevole!), Passando per la radiosveglia nero-giallo-rossa, i contenitori in plastica nera. -giallo-rosso (ma fatto in Belgio comunque, esiste ancora) o la salsiccia di prosciutto con un tridente come decorazione interna.

Ma dai, non roviniamo la festa: perché no.

Dove diventa francamente fastidioso è che questa mania commerciale va ben oltre la vendita di pochi ciondoli colorati. Non possiamo più contare il numero di canali – che vendono musica elettronica e hi-fi in confezioni da 10 ogni giorno – che ne hanno fatto un punto di forza: condizioni XXL a prezzo XS, la tua TV rimborsata se alla fine i Diavoli se ne vanno, un bacio da Marc Wilmots con l’acquisto di una caffettiera tricolore, ecc. (per Marc Wilmots non sono sicuro, non andate subito al vostro negozio, in più in Brasile è arrivato così bene).

A questo punto (ahah), perché, ehi, non cambiare la tv? Anche se quello vecchio funziona ancora molto bene. Ma la notizia è più carina, più grande (e peccato se non ne approfittiamo a pieno dato il ritiro in soggiorno che, è sempre 3m per 4), è in saldo e, non si sa mai, nel pregare il Saint-Pfaff, se lo sarà, la vincerà la nostra Devils cuvée 2014, la Coppa. E poi sicuramente consuma anche meno. No, ma l’ambiente è comunque importante!
Senza voler rovinare la festa, ricordiamo tuttavia che, durante il suo intero ciclo di vita, l’80% dell’energia consumata da un televisore viene consumato durante la sua fabbricazione e smantellamento. *
Infine, diremo che è in sintonia con i tempi, in un momento in cui l’ambiente è scomparso dalle prime linee della politica, ma in cui il potere d’acquisto diventa un inevitabile cavallo di battaglia. E peccato se l’ultimo grido televisivo vale 20 volte il salario minimo in Brasile.

E tu, cosa ne pensi?

* se acquisti un televisore, non esitare ad andare su topten.be per vedere quale modello consuma meno. Per un 42 ” ad esempio, e allo stesso prezzo di vendita, il consumo può passare da 44 a 62W, che rappresenta comunque una differenza di 26 kWh all’anno per un ritmo di sole 4 ore al giorno.

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