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Quando un gigante degli OGM si lancia nei “biopesticidi”

Quando un’azienda decide di sviluppare prodotti più ecologici e salutari, diciamo a noi stessi che questo è un passo nella giusta direzione. Quando inoltre è un attore importante nel settore dei pesticidi, abbiamo un doppio desiderio di essere felici. Innanzitutto perché si tratta di prodotti con un forte impatto ambientale, poi perché il potenziale effetto leva è tanto più enorme. Ma stranamente, e anche se non è il primo a intraprendere questa strada, quando scopriamo che la Monsanto sta assumendo biopesticidi , alziamo un sopracciglio più che dubbioso.

Il colosso della biotecnologia agricola ha infatti annunciato la sua fusione con Novozymes, azienda danese attiva nel campo dei pesticidi da biocontrollo. L’idea è quella di utilizzare molecole “che permettano a certi organismi di proteggersi dai biosaggressori per poterli riutilizzare su altri” (1). Questo è in realtà ciò che stiamo già facendo utilizzando alcuni metodi di controllo alternativi basati sul letame liquido, ad esempio (ortica, consolida maggiore …).

Detto questo, senza cadere nel processo dell’intenzione, è difficile separare la decisione da chi la prende. Anche se lasciamo da parte molti scandali (2), la Monsanto è ancora:

  • il creatore del famoso Roundup. L’azienda è stata condannata anche in Francia e negli Stati Uniti per falsa pubblicità. Il prodotto era etichettato “biodegradabile” e “ecologico” ma ricordiamo soprattutto l’annuncio con questo simpatico cagnolino che innaffiava una pianta Roundup per scavare l’osso sottostante. Lo spot terminava con “non inquina la terra o le ossa di Rex”. Il principio attivo di questo pesticida – il glifosato – è ora classificato come “pericoloso per l’ambiente” dalle autorità europee e sospettato di essere un interferente endocrino. All’improvviso, ci chiediamo che fine abbia fatto Rex …
  • il re dei semi GM, che vendono anche semi sterili a milioni, costringendo agricoltori e giardinieri per hobby ad acquistare nuovi semi ogni anno (e che dire della sua lobby per rendere la loro riproduzione ancora più difficile!)

Insomma, siamo scettici. E non c’è niente di meglio dalla lettura del comunicato stampa della Monsanto, in cui si afferma che l’obiettivo della partnership con Novozymes è “identificare, sviluppare e vendere soluzioni basate su microrganismi che consentono agli agricoltori di tutto il mondo di” aumentare i raccolti utilizzando meno input. “(3). È ancora divertente leggere questa preoccupazione per “meno input” dalla società che per prima ha creato Roundup e poi i semi “Roundup Ready” che lo accompagnano …

Il comunicato stampa afferma inoltre che questo “aiuterà gli agricoltori a rispondere globalmente alla sfida di produrre di più con meno in modo sostenibile” di fronte alla popolazione mondiale in crescita. Ecco, ho già sentito questo discorso da qualche parte… Non era quello che dicevano già più di 10 anni fa per venderci lo sviluppo degli OGM? Eppure la fame c’è ancora … Anche i ricercatori del CIRAD (4) e del CNRS dicono che la fame nel mondo è un alibi per lo sviluppo degli OGM! Diciamo … Siamo presi (…) per idioti quando siamo folle sentimentali?

Accanto a queste belle dichiarazioni di intenti, non possiamo fare a meno di notare che la legislazione si sta gradualmente evolvendo verso restrizioni sull’uso di pesticidi, sia per le comunità, gli agricoltori o gli individui. Sembra quindi più una strategia molto logica per una multinazionale che, di fronte all’annunciata limitazione di uno dei suoi mercati, cerca di svilupparne di nuovi. A cui il portavoce di Monsanto in Europa ha tuttavia l’onestà di rispondere che l’azienda non vuole mancare al mercato del biocontrollo i cui “ tassi di crescita sono a doppia cifra negli ultimi anni” (5). Allora eccoci qua!

E tu, cosa ne pensi?

Per ulteriori :

  • Un articolo molto completo sull’argomento: www.terraeco.net
  • La nostra campagna 2013 Non ci lasciamo ingannare! Pesticidi al microscopio, dove abbiamo in particolare decodificato quattro pesticidi utilizzando il greenwashing.
  • Partecipa alle attività della Settimana Senza Pesticidi, che si svolge dal 20 al 30 marzo.

– – –

(1) Si veda a questo proposito l’intervento di Christian Huyghes, vicedirettore dell’agricoltura dell’INRA, nell’articolo di Terraeco

(2) Il web è pieno di riassunti edificanti, specialmente su Wikipedia e Le Monde.

(3) Comunicato stampa Monsanto

(4) Centro per la cooperazione internazionale e la ricerca agricola per lo sviluppo

(5) In una dichiarazione inclusa in La Libre Belgique.

Immagine: [“> www.sxc.hu-> http://www.sxc.hu/photo/1400040]

– – –

“E tu, cosa ne pensi?” è una rubrica che offre un giudizio più personale, in un tono spesso un po ‘sarcastico, critico, addirittura surreale e talvolta anche con un pizzico di malafede! Non esitate a reagire via e-mail o tramite facebook 🙂

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