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Articolo inutile del mese: la banana che non amava le altre banane

569 chili.

No, questo non è il nuovo record approvato dal Guinness Book per la più grande banana split al mondo cucinata da Lio (che peccato, ma ciao indigestione – non stiamo parlando di Lio ma di banane). No, questa è la quantità di rifiuti prodotti per persona e all’anno nella regione Vallonia, tutti i rifiuti combinati (bene, ben selezionati ma comunque combinati).

Alla vista di questa figura, si potrebbe dire che qualsiasi essere dotato di un’intelligenza superiore lavorerebbe instancabilmente, dimenticando la fatica e il sudore, per ridurre questa quantità esasperante.

O sorpresa: no.

Piuttosto che lavorare per la sopravvivenza di ciò che ci resta del pianeta, gli straordinari IOI (Engineers in Useless Objects) hanno creato uno dei loro meravigliosi ritrovamenti, un’anticipazione quanto basta come uno smartphone bianco, un prodotto fantastico, un must tra i must. , un’innovazione che farà una data nella Storia dell’Umanità, qualcosa che nemmeno Justin Bieber ha ancora avuto: la banana incartata singolarmente.

Una piccola pausa per digerire l’assurdità delle informazioni: la banana non ha già un packaging naturale e individuale? E per di più biodegradabile?

Era troppo semplice! È stato necessario aggiungere uno strato di plastica per trasformare la banana in uno “spuntino energetico naturale”. In ogni caso, questo è ciò che il discorso pubblicitario-marketing ci promette dal marchio che lo commercializza.

Lettori affascinanti e lettori non meno affascinanti, gioite, abbiamo appena inventato la seconda buccia di banana, su cui l’ambiente rischia di scivolare. Quando sarà geneticamente modificata una banana per non avere buccia, ma solo per avvolgerla?
Fortunatamente, non abbiamo (ancora?) Trovato questa piccola cosa incredibile a casa. Ma le idee rivoluzionarie di questo genere che arrivano in genere ad attraversare l’Atlantico (ma chi ha insegnato loro a nuotare?), Con un po ‘di fortuna anche noi potremo assaporare questa stranezza da altrove. Abbiamo anche sentito che sarebbe già stato disponibile in Inghilterra. Argh, avverti Lio, si sta avvicinando!

Detto questo, critichiamo, ironizziamo, scherziamo, ma negli ultimi anni abbiamo trovato sul mercato “colpi” di frutta concentrata, bottiglie piccolissime che dovrebbero portarci in tutto o in parte della nostra razione giornaliera di frutta. Cosa vuoi: i frutti esistevano già, dovevano trovare un modo aggiuntivo – e più costoso – per venderceli. Finiremo per credere che ci siano cervelli là fuori.

PS: e le nostre scuse a coloro che ora hanno in mente il “banana split”. Scusate 😉

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